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Gennaio 18, 2023Migliorare il benessere in immersione e prevenire l’incidente da decompressione. Si può?
Febbraio 21, 2023“La decompressione deve essere gestita in base a procedure basate su evidenze scientifiche certe, pubblicate su riviste scientifiche o manuali approvati dalle Istituzioni”. Certo sì. Rispettare procedure certe rassicura e copre legalmente in caso di incidente da decompressione immeritato. La vita reale ci offre, comunque, diverse sfumature che alla AA Fondazione Mistral piace comprendere, valutare per poi, se meritevole, pubblicare al fine di progredire. Questo articolo è dedicato a chi piace confrontarsi con i dubbi.
Cenno storico sulla decompressione subacquea
Le tabelle US Navy furono elaborate negli Stati Uniti, da John Scott Haldane (1860-1936) e poi ripetutamente modificate da altri. Il valore M, relativo al massimo carico tollerato di gas inerte, fu introdotto dal ricercatore Robert DuBois Workman (1885-1977). L’algoritmo utile per i software elettronici fu pubblicato nel 1965 e modificato più volte fino alla revisione 7 delle tabelle US Navy (2016). Per calcolare l’eliminazione del gas inerte accumulato, si è passati dal modello compartimentale (J.S. Haldane e poi O.D. Yarborough, 1937) al modello deterministico misto esponenziale e lineare (Edward Deforest Thalmann, 1945-2004; Gerth e Doolette, 2008).
Un altro approccio statunitense è il modello a gradiente ridotto di bolle (RGBM), sviluppato da Bruce Wienke (1940-2020) per calcolare le soste di decompressione necessarie per un particolare profilo di immersione. È correlato al modello a permeabilità variabile (VPM) dal quale differisce per il rifiuto concettuale di studiare la formazione delle bolle in un ambiente gelatinoso, simile al sangue umano. In Europa, il professore Albert Alois Bühlmann (1923-1994) elaborò le sue tabelle in maniera artigianale (vedi Figura 1). Questa è la storia fondamentale di quanto applicato nel presente. Eppure se noi fossimo nel 2000 chiederemmo evidenze scientifiche per i nuovi modelli che all’epoca erano in fase di studio. Evidenze pubblicate per poi essere riviste a distanza di anni. Fondazione Mistral guarda a quanto accade nella realtà al fine di personalizzare la procedura di decompressione.
Figura 1: Tabella di decompressione Bühlmann fino a 700 metri di altezza sul mare.
Meglio una decompressione subacquea breve o lunga?
Nel 2017, i ricercatori Enzo Spisni, Claudio Marabotti, Stefano Brambilla, Pasquale Longobardi e altri dimostrarono che, in un’immersione tecnica, il profilo di immersione più breve (minore tempo di decompressione) era correlato con la minore concentrazione di marcatori biologici dell’infiammazione (citochine pro-infiammatorie).
Approfondisci qui l’argomento.
Perché i Gradient factors sono personali?
Nella comunità scientifica c’è consenso sull’eliminazione delle soste profonde. Questo ha, recentemente, indotto la Marina militare belga ad adottare l’impostazione dei Gradient factor simmetrici.
Il GF low deve essere
- superiore al GF high (GF Low 100) nei software che lo consentano,
- uguale al GF high nei computer che non consentano un GF low 100
Rimane da decidere il valore del Gradient Factor high. Fisiologicamente questo valore dipende dalla predisposizione dell’individuo all’innesco delle bolle durante la decompressione. Indipendentemente dall’immersione, le bolle sono adese alla parete dei vasi sanguigni (endotelio) e fino a quando l’angolo tra la bolla e l’endotelio è acuto, la bolla rimane adesa. Quando l’angolo è ottuso la bolla si stacca ricoprendosi di un pezzo della parete endoteliale. Questo rivestimento di grassi, zuccheri e macerie dello sfaldamento della parete del vaso sanguigno (microparticelle) innescano l’infiammazione. Il grado dell’angolo bolla-endotelio è correlato alla fragilità dei vasi sanguigni e dipende da variabili individuali (vedi figura 3). Per calcolarlo, abbiamo esaminato gli studi pubblicati in merito ai fattori che possono (ipoteticamente) danneggiare la parete dei vasi sanguigni e impedire la corretta eliminazione del gas inerte in decompressione (desaturazione). Nella figura 4, per ciascuna variabile considerata, è riportato il valore della probabilità a favore che l’incidente avvenga (Odds ratio, OR). Se riteniamo, ragionevolmente, accettabile la probabilità di un incidente da decompressione ogni quindicimila immersioni, questo numero va diviso per il valore totale di aumento della probabilità di rischio (OR).
Per esempio, età superiore ai 50 anni (13 punti) e polimorfismo genetico (3 punti) comportano un aumento della probabilità di rischio di sedici punti. Dividendo 15mila per 16 si ottiene la probabilità individuale di un incidente da decompressione ogni 937 immersioni.
Figura 3 Il grado dell’angolo bolla-endotelio è connesso alla fragilità dei vasi sanguigni che dipende da variabili individuali. Quando l’angolo è ottuso, la bolla si stacca ricoprendosi di parte della parete endoteliale. Le macerie dello sfaldamento endoteliale (microparticelle) innescano l’infiammazione.
Figura 4. Valore della probabilità a favore di patologie vascolari e dell’incidente da decompressione.
In senso orario:
- età superiore ai 50 anni
- pH urine inferiore a 6,5 (o meglio, nella emogasanalisi, bicarbonati sotto 22 millimoli per litro ed eccesso di basi inferiore a -2).
- Emocromo con formula, globuli bianchi o leucociti nella fascia bassa del range di normalità (tra 4 e 7 mila per millilitro cubo)
- Indice di Massa Corporea superiore a 30.
- Colesterolo LDL superiore a 160 milligrammi per decilitro o 4 millimoli per litro.
- Scarsa attività subacquea: meno di trenta ore di immersioni in un anno, con intervallo tra due successive immersioni superiore a 21 giorni.
- Respirazione in immersione di miscela gassosa con pressioni parziali dei gas inappropriata, come l’aria oltre i 30 metri corrispondente a una pressione parziale dell’azoto superiore a 3,2 bar.
- Polimorfismo (alterazione) genetica nella sintesi del monossido di azoto (NO), dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e dei geni per la trombofilia.
- Shunt destra sinistra. Fumo di sigaretta, dove la probabilità a favore del danno è maggiore nelle donne rispetto all’uomo
Come impostare i Gradient Factors personali?
Quando il valore della probabilità a favore dell’incidente da decompressione è basso (un incidente per oltre 1500 immersioni), noi raccomandiamo il Gradient Factor high 90 (e quello low lo segue in maniera simmetrica, quindi 90/90). Se la probabilità è di un incidente tra 501 e 1500 immersioni, i Gradient factors oscillano tra 60/60, 70/70 e 80/80 in base a condizioni ambientali e individuali: allenamento, condizione psico-fisica, carico di lavoro, freddo e visibilità previsti in immersione. La probabilità di incidente inferiore a 500 immersioni è considerata, da AA Fondazione Mistral, causa di non idoneità all’attività subacquea temporanea fino a quando i parametri siano migliorati (Vedi figura 5).
Il metodo qui indicato consente di personalizzare la decompressione, prima dell’immersione, tramite l’impostazione dei Gradient factors nel computer subacqueo. Esiste la possibilità, in qualsiasi momento dell’immersione, di personalizzare la decompressione con l’ausilio di un semplice decompressimetro, il Mnemonic Deco System della UTRtek, ideato da Massimo Barnini. Ne parleremo presto, seguici.
Figura 5. Valore dei Gradient Factors Low e High (simmetrici) da impostare in base alla personale probabilità di incidente da decompressione (1 incidente per numero indicato di immersioni). La colonna LB fa riferimento al fattore di sicurezza da impostare laddove il computer non preveda i Gradient factors
Dottore Pasquale Longobardi
Presidente AA Fondazione Mistral